Le origini di un piatto
La
cottura del riso ha antiche origini: non tutti i lavoratori della
pila erano sempre in grado di mangiare nello stesso momento e per
ovviare a questo problema nasce la cottura cosiddetta alla pilota,
permettendo a tutti i risari e piloti di mangiare in orari sfasati.
Il riso viene fatto riposare ricoperto da un canovaccio che ne
assorbe l’umidità in eccesso, lasciandolo passare, in
questo modo il riso non scuoce ma si mantiene ed addirittura
arricchisce di sapore. Il poeta dialettale Don Doride Bertoldi di
Villagrossa in una delle sue poesie in rima accenna alla cottura del
riso con questi versi della poesia “Per nozze”. Don Doride
paragona il ragazzo desideroso di maritarsi con questa certa Marina,
alla cottura del riso, il quale viene lasciato a riposare a fuoco
spento per finire la cottura tramite il calore incamerato
precedentemente.
Questa poesia compare nella prima edizione de’ 'La
Musa Paisana con li fransi del 1923'.
Cara ti fam al
piaser
Da’n parlaram
da moier
Ma lui invecela
Marina
Da la sera a la
matina
Al gh’ha in
ment,
l’ècot, stracot,
l’èpasà
come’l risot
tant etant
cheso
papà
al permes
al
gh’ha lasà