Don Doride Bertoldi

Biografia


Doride Bertoldi nasce nel 1869 da una povera famiglia di Quistello. Da bambino soffre di una grave forma di rachitismo che lo lascia con una gobba sulla schiena e una sul petto.
Ordinato sacerdote nel 1892, don Doride approda dopo alcuni trasferimenti alla parrocchia di Villagrossa, un piccolo borgo di contadini sperduto in mezzo alla campagna.
Impiega parte del suo tempo camminando nei campi e componendo a mente stornelli e rime. Ben presto la sua figura sgraziata e smilza, rivestita di una tonaca stinta e di un cappellaccio di paglia, diventa caratteristica in tutto il circondario.
Don Doride, che non si fa illusioni sulla propria prestanza fisica, si descrive così: on pret balos. Insomma, Don Doride è un poeta, tanto da avere una musa. Ma la sua musa non è una divina fanciulla in peplo e corona di alloro come se ne vedono nella mitologia classica, bensì una donna di campagna, semplice e vivace.
Don Doride canta il lavoro nei campi, la vita del borgo, la storia italiana, la letteratura, le sacre scritture, ma anche quello che forse fu l’unico viaggio nella vita dell’autore: una trasferta a Montecatini per passare le acque. Proprio un gruppo di otto allegre poesie su Montecatini costitusce, nel 1906, la prima pubblicazione in volume di don Doride.
Lo pseudonimo di Anfibio Rana adottato dall’autore non piace alle autorità ecclesiastiche. D’altra parte, le cose non vanno affatto meglio nemmeno quando don Doride si cimenta con argomenti che dovrebbero essere più consoni all’abito talare, come le storie della Bibbia.
Nel 1910 dà alle stampe La müsa paisana, nell’aspro dialetto contadino, in cui si manifestano appieno le qualità di una vena ora sentimentale e malinconica, ora ironica o comica. Nel 1923 pubblica La müsa paisana con li fransi,dedicandola a Ivanoe Fossati, direttore del quotidiano La Voce di Mantova.
Negli ultimi anni gravi sofferenze lo costringono immobile a letto. Muore in solitudine il 23 marzo del 1931.
Nel 1934 esce la seconda edizione de La müsa paisana con li fransi,che consacra la sua fama di Poeta dialettale, e nel 1962 la terza edizione, a cura di Enzo Boccola, presso il libraio mantovano Celestino Peroni.

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